IL VANGELO DOMENICALE

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DOMENICA 18 NOVEMBRE 2012

CHIESA SAN GIOVANNI BATTISTA SAMO (RC)


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 13,24-32.
In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore
e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.
Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.
Dal fico imparate questa parabola: quando gia il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l'estate è vicina;
così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte.
In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre. Vegliare per non essere sorpresi

Il commento del nostro Parroco Padre Claudio Cantu'

Il mondo così ricco e così bello che Dio ha consegnato a noi uomini nel giorno della nostra creazione, questo mondo così travagliato e pieno di guerre a causa dell'egoismo di noi uomini, è destinato a finire. La sua fine però non sarà una catastrofe, una rovina, ma una vittoria, perché questo mondo sarà "rinnovato" a causa dell'Uomo-Dio, Gesù Cristo, che in questo mondo è venuto ad abitare e in esso ha compiuto "l''offerta del suo Corpo una volta per sempre".

Ci saranno cieli nuovi e terra nuova dal momento in cui Gesù, il Figlio dell'Uomo Glorioso, verrà di nuovo in questo mondo: "Allora si vedrà il Figlio dell'Uomo giungere tra le nubi con grande potenza e gloria", per separare il bene dal male e così liberare questo mondo da ogni corruzione e sconfiggere definitivamente la morte con la risurrezione di tutti gli uomini. Così questo mondo sarà reso nuovo!

Gli uomini sono oggi chiamati a stare pronti, nell'attesa gioiosa, ma anche trepidante di questo avvenimento: Gesù non promette ai suoi fedeli  un riparo tranquillo, nè un cammino trionfante verso questo giorno, ma al "suo piccolo gregge", come a Gesù stesso, sono riservati oltraggi e congiure. Chi persevererà fino alla fine sarà salvo!

L'attesa deve essere gioiosa perchè la venuta del Figlio dell'uomo coronerà la nostra storia in maniera "gloriosa": infatti la venuta di Gesù è una venuta nella gloria, ma l'attesa deve anche essere trepidante perché la separazione del bene dal male sarà fatta mediante la croce e solo chi si riconoscerà in Essa sarà salvo.

L'augurio che la Chiesa ci fa in questa ultima Domenica del tempo liturgico Ordinario è di essere fedeli a Gesù, ogni giorno, "nella buona e cattiva sorte", perché solo Gesù ha vinto il mondo! 

    

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