IL VANGELO DOMENICALE

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DOMENICA 18 MARZO 2012

CHIESA SAN GIOVANNI BATTISTA SAMO (RC)

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 3,14-21.
 

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,
perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.

Il commento del nostro Parroco Padre Claudio Cantu'

Dice Gesù:"Bisogna che il Figlio dell'Uomo  sia innalzato, perchè chi crede in Lui abbia la vita eterna".
 Con queste parole Gesù dà a noi uomini una certezza, quella del suo Amore senza  misura, fino al dono totale di Se stesso sulla Croce, verso chi crede in Lui. S. Paolo ce lo spiega con parole molto semplici e chiare: "Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete stati salvati (Ef 2,4)".
La parola usata da Gesù: "bisogna" esprime la forza dell'Amore che brucia nel suo cuore, forza che Lo lascia completamente libero nella scelta di abbracciare la croce, perchè scaturisce dalla Sua decisione di fare la volontà del Padre. Infatti dice Gesù: "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato a compiere la sua opera (Gv 4,23)".
Nasce così per noi uomini la necessità di credere in Gesù per poter entrare, mediante il suo Amore, nell'opera del Padre. Per questo siamo messi in guardia dal Libro delle Cronache, a non confidare in noi stessi, a "non beffeggiare i messaggeri di Dio disprezzando le loro parole", perchè l'ira del Signore non raggiunga il suo colmo. 
Per noi cristiani non deve però essere l'ira del Signore a guidarci nelle nostre scelte, ma l'Amore di Cristo che non ha risparmiato se stesso perchè il mondo non sia condannato, ma salvato per mezzo di Lui.   

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