La celebrazione della Santa Messa del Vescovo Indiano Paul Maipan
La tradizione religiosa degli abitanti di Samo affonda le sue radici nella grecità più antica e si rinvigorisce durante l'occupazione bizantina, quando le città dell'estremo sud d'Italia tornano a vivere fermenti di cultura e di speculazione filoso-fica, soprattutto ad opera dei monaci basiliani. Infatti a Samo si forma nell'VIII secolo un cenobio di monaci di S. Basilio, che, provenienti dal lontano Oriente, dove imperversa l'eresia iconoclasta, qui trovano asilo sicuro, tranquillità e pace. Tale cenobio rimane attivo fino alla fine del XV secolo quando dal rito greco si passa a quello latino, e quando la sua piccola Badia passa in commenda all'arciprete di Precacore. A Samo vengono erette numerose chiese di cui, purtroppo, non resta a alcuna traccia: S. Leo, S. Domenica, S. Caterina, S. Lucia, S. Marina, ecc. La chiesa oggi esistente è la parrocchia dell'Annunziata che, prima della definitiva sistemazione, ha subito, nel corso dei secoli, molte vicissitudini. Dopo il terremoto del 1908 è trasferita da Precacore nell'attuale Samo e precisamente in Piazza Municipio, ma le intemperie presto la distruggono, perché è una semplice racca di legno. Si decide allora, col beneplacito del barone di Roccella, di spostare la parrocchia nella chiesa di sua proprietà, ubicata accanto al suo palazzotto ove si trova tuttora. La sua struttura, negli anni trenta, è modificata grazie all'interessamento del canonico Giustino Moio. Agli inizi degli anni settanta altri la di ristrutturazione sono proposti da don Gioacchino Bonfà e don Carmine Morabito; dal 1991 è retta da padre Claudio Cantù, missionario dell'ordine dei Mojtani. Oggi la chiesa sorge con una tipologia edilizia molto semplice: navata unica di di forma rettangolare, tetto a finte capriate rivestite in legno, presbiterio articolato volumetricamente, esterno con pronao e due porte laterali. All'interno si possono ammirare: l'altare abbellito da tre mosaici che ricordano episodi della vita di S. Giovanni Battista; il battistero in pietra di Capo d'Armi, dietro al quale c'è un mosaico che riproduce una cerva che "anela ai corsi delle acque"; il leggio decorato con mosaici che rappresentano i quattro evangelisti ed il Crocifisso in legno. Nell'abside una colonna in pietra regge il tabernacolo sormontato da un'edicola contenente il gruppo ligneo della Madonna con l'Angelo, che ha come sfondo dodici stelle dorate di forme diverse. L'Annunciazione, in legno scolpito e dipinto, è caratterizzata da una forte plasticità e libertà di movimento nello spazio. La decisa policromia, il mosso panneggio della veste dell'angelo e del mantello che avvolge il corpo della Vergine, il candore del suo volto denunciano una paternità meridionale, nonché una tipologia che asseconda una devozione desiderosa di formule semplici e comprensibili. Sul lato destro della Cappella del Santissimo c'è una cassapanca in legno - sede del celebrante - eseguita da maestranze bergamasche, sormontata da una tarsia che rappresenta l'antica Samo con una donna ed una bambina che regge tra le mani un modello in scala ridotta del santuario di S. Giovanni, ed il paesaggio della vecchia Samo. Sul lato sinistro c'è un'altra cassapanca sempre in legno - sede dei chierichetti - opera di maestranze locali, la cui tarsia riproduce la nuova Samo vista da Precacore con tutti i doni che il Signore ha concesso al borgo: agrumi, viti, ulivi, ovini. Sulle pareti si possono ammirare due quadri di Simone Morelli: a sinistra S. Giovanni che indica l'Agnello di Dio ai suoi discepoli; a destra S. Giovanni in prigione, Salomé ed il soldato pronto a decapitarlo. Degna di nota è la statua di S. Giovanni di antica fattura, proveniente dall'omonima chiesa sita in Precacore. Si narra che in occasione del terremoto, la statua del santo, per prodigio divino, abbia bloccato col braccio una trave che si era staccata dal soffitto, salvando la gente raccolta in preghiera. È stata restaurata nel 1997 presso un laboratorio di Bergamo e restituita all'antico splendore. Il Santo Patrono viene festeggiato il 24 giugno e in modo più solenne il 29 agosto, rispettivamente i giorni che ricordano la sua nascita ed il suo martirio.Di fronte alla nicchia contenente la statua di S. Giovanni è collocata una statua di Padre Pio, in legno policromo, offerta dai devoti. Si possono ammirare ancora le statue della Madonna del Carmine e del Sacro Cuore donate dai fedeli nel 1954. Tra le suppellettili che fanno parte dell'arredo sacro sono degne di nota due pisside d'argento di pregevole ed antica fattura meridionale. |
La storia del Canonico di Samo. Leggi
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