Inizialmente gli
oratori erano piccoli luoghi di
culto dove i fedeli si riunivano
a pregare (il termine deriva appunto
dal
latino orare, pregare).
Vedi
Oratorio (architettura).Il primo
oratorio nel senso moderno fu creato
da
san Filippo Neri intorno al
1550. Con l'intento di creare
una comunità di
religiosi e
laici unita in un vincolo di
mutua carità sullo stile degli
apostoli. Nel
1575 il
papa Gregorio XIII eresse la
Congregazione dell'Oratorio e
concesse a questa la
chiesa di
Santa Maria in Vallicella,
che divenne così il luogo del primo
oratorio. Le finalità dell'oratorio
di San Filippo Neri erano quelle
della preghiera, coinvolgendo uomini
comuni e di cultura nella lettura
della
Bibbia, e dell'educazione dei
ragazzi.Tra il
1802 e il
1808,
santa Maddalena di Canossa,
fondò le prime case (non ancora
chiamati oratori) per raccogliere le
ragazze di strada di
Verona, mettendo a disposizione
il suo palazzo e le case prese in
affitto e istruendo loro alla
religione e alla professione. Nel
1831 nacque il primo Oratorio
Canossiano a
Venezia con la compiacenza di
papa Gregorio XVI. Di lì inizia
la storia dei
Figli della Carità - Canossiani.Sulla
scia di Filippo Neri, nacque l'idea
di
Giovanni Bosco. Nel
1841 incontra dei giovani nella
sacrestia della chiesa di
San Francesco d'Assisi a
Torino per il primo di una serie
di incontri di preghiera. La sua
passione educativa per i giovani lo
portarono ad avvicinare sempre più
ragazzi, tra i quali
Domenico Savio. I primi
affollati incontri non avevano un
posto fisso. Solo nel giorno di
Pasqua del
1846 l'Oratorio si stabilì sotto
una tettoia con un pezzo di prato,
la tettoia Pinardi a
Valdocco.Dall'esempio di Don Bosco,
l'Oratorio è diventato sempre più
luogo di aggregazione e formazione,
sia religiosa che umana. Le
strutture si sono attrezzate ed
ingrandite, oltre a diffondersi per
tutta
Italia, con maggior diffusione
nel
settentrione.Dal
2001 una serie di provvedimenti
legislativi
[1] nazionali e regionali
ha riconosciuto la «funzione
sociale ed educativa svolta dagli
oratori parrocchiali»,
promuovendo quindi la costruzione e
la ristrutturazione delle strutture
oratoriali.