UNA QUESTIONE DI PANE PER LEO BRUZZANITI
Di Gianfranco Cordì
Fragrante. Ecco come io me l’immagino. Il pane; perché si parla di pane . Fragrante, genuino, buono: il pane è prezzemolo di ogni minestra. E, nella storia come nella vita: il pane c’è sempre. Non si vive di solo pane recita l’antico adagio. Ma, intanto, il pane, nella frase c’è. E non si può vivere senza del pane. La regina Maria Antonietta, allorquando tutto il suo popolo reclamava del pane, ebbe a dire ai suoi servitori: “ date loro le brioches ”. Dunque: ancora lui; il pane: sempre il pane. E nel panificio di Leo Bruzzaniti di pane ce ne da vendere. Ed infatti: Leo lo vende eccome. E lo vende a Massimo. E lo vende a Giovanni. E lo vende a Vittoria. E lo vende a Berta. E… filava e filava . E cuoceva e cuoceva .
Ma cos’è il pane ? Il pane è quell’alimento che si ottiene cocendo al forno un impasto di farina, solitamente di frumento, e acqua, condito con il sale e poi fatto lievitare. Il pane può essere caldo quando è sfornato da poco. Può essere fresco quando è di giornata. E può essere bianco quando è fatto di farina di frumento. A seconda degli elementi che lo compongono può essere: di segale, di avena e di orzo. Ma il pane ritorna dentro moltissimi modi di dire, ad esempio: mettere qualcuno a pane ed acqua, buono come il pane, se non è zuppa è pan bagnato, dire pane al pane e vino al vino. Il pane va a finire pure nell’ Eucaristia: che è definita appunto il pane degli angeli. Ed il pane che fa Leo è davvero buono ma la questione, qui, è un'altra. Perché non andare al panificio di Leo ( a Samo di Calabria ) per gustare un bel panino o una brioche ? Perché non andarci… Io non insisterò mai abbastanza su questo punto. A Samo, se ti capita, puoi incontrare pure Rosa che non solo è buona ma, come recita il detto, è pure bella. Insomma: è quasi laureata. Insomma: Rosa la puoi trovare solo a Samo. Magari, mentre sta addentando un panino fatto da Leo. Quest’estate Rosa, un pomeriggio d’agosto, aveva molti pochi abiti addosso. Io la guardavo e pensavo alla seconda legge della termodinamica. Per fortuna che c’è Leo col suo panificio che funziona a tutto spiano e che incanala l’energia in filoni, rosette e pane comune; l’energia tende a disperdersi riflettevo guardando i centimetri scoperti della pelle di Rosa. . Leo, comunque, ha due fratelli: Marco e Piero ( i gemelli del calcio, della pallavolo e della Caccia al tesoro ). Il pane di Leo e del panificio e biscottificio Bruzzaniti è senza dubbio inimitabile. E’ molto buono. E questo, come dire: è già parecchio. Mi viene in mente, come un flash, che la preparazione del pane consiste di tre principali operazioni: l’impastatura, la lievitazione e la cottura. Se a cottura si sostituisce cattura: penso che potrei anche compiere queste tre operazioni con Rosa. Partendo, però, dall’ultima: prima la cattura, poi la lievitazione ed, infine, l’impastatura. Tutte e tre queste operazioni dentro al panificio di Leo, naturalmente. Potrei impastare Rosa come fosse quella Rosa della nota declinazione latina: Rosa, Rosae… Potrei ottenere un panino eccezionale: che Leo metterebbe in commercio… Corriamo tutti a Samo a consumarlo ne vale proprio la pena. A Samo, per caso, ci si può imbattere nel professore Palumbo, che li per lì improvviserà un brindisi. A Samo ci sono: Peppino Pizzati e Franco Mandarano. I panini, i biscotti, i cornetti… Tutti assaporano i prodotti del panificio Bruzzaniti. Li mangiamo i belli come li mangiano i brutti. Li mangia, pure, prima di votare “ Forza Italia ” il caro amico e compagno Franco Talia . Ma il pane ha bisogno di duro lavoro prima di essere tale. Lavoro che inizia nei campi dove si raccoglie il grano. Mi piace concludere con dei versi che il Parini scrisse a questo proposito fornendo un’immagine molto veritiera del processo di produzione del pane. Rosa, in fondo, non la posso lasciare tutta impastata dentro al panificio di Leo. Rosa, rivestiti, e ascolta questi versi che la dicono davvero tutta su questo alimento:
“…I membri non mai stanchi
dietro al crescente pane “.
A tutti i piccoli fiammiferai
(G.C.)