Giovedi 18 Dicembre 2014

(SPORT)

INTERVISTA A PAOLINO PULICI

Paolino Pulici Roncello, 27 aprile 1950), è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante. Con 172 gol totali con la maglia del Torino è il primatista dei marcatori del club granata di tutti i tempi[2].È soprannominato Puliciclone (appellativo inventato da Gianni Brera) o, più affettuosamente, Pupi

______________________

  NNon crede che i tifosi del Torino dovrebbero essere eternamente grati all’Inter per averla scartata al provino?

Diciamo che devono dire grazie ad Ellena, l’osservatore del Toro, che mi ha visto giocare nel Legnano e che mi ha selezionato.

Quando cominciò ad allenarsi al Filadelfia quando capì di essere diventato a tutti gli effetti un giocatore del Toro?

 Il fascino del Filadelfia mi ha conquistato subito, ogni volta che entravo su quel campo era sempre un’emozione forte e diversa, anche grazie ai racconti dei tifosi di una certa età che parlavano del Grande Torino come se si fosse allenato su quel campo fino al giorno prima.

Lei è stato nel corso degli anni il cannoniere più prolifico nella storia del Toro. Ci può raccontare cosa si prova ad essere ricordato come colui che ha incarnato il Toro per eccellenza?

 Essere il capocannoniere del Toro è una grande gioia ed un orgoglio infinito. Dico sempre che i tifosi del Toro sono diversi da tutti gli altri: “essere del Toro” è una fede e loro la manifestano con orgoglio anche se la squadra non va sempre bene. Di questo affetto e stima ne ho ancora oggi prova ogni giorno.

 Il suo rapporto fuori dal campo con l’altro suo gemello del goal Ciccio Graziani c’è lo può descrivere?

 Il rapporto con Ciccio è come quello che ho con tutti i compagni, anche se abitando a Trezzo lo vedo meno di altri che abitano più vicino a me.

 E’ vero che durante i derby contro la Juventus lei, anche se era voltato di spalle, riusciva ad orientarsi grazie all’urlo della curva granata scavalcando il muro bianconero?

 Non solo durante i derby, la Maratona era la mia bussola in tutte le partite che giocavamo in casa, logico che nel derby il suo urlo mi sembrava sempre più forte e mi spingeva oltre la difesa bianconera.

Come mai in Nazionale non ha avuto lo stesso rendimento?

 Purtroppo nonostante abbia vinto ben tre classifiche cannonieri non mi ritenevano abbastanza forte per la Nazionale, comunque ho partecipato a due Mondiali stabilendo un record: “sempre in tribuna”. Pazienza, le partite giocate mi hanno comunque gratificato.

 Si è mai chiesto perché non ha mai ricoperto nel corso degli anni un ruolo di prim’ordine nella società granata?

 Non saprei, le ipotesi possono essere tante: io potrei non essere stato ritenuto adatto al ruolo, oppure il mio nome e il mio personaggio troppo “ingombranti” per il ruolo.

      Il suo rapporto con l’attuale società gestita dall’editore Urbano Cairo?

 Diciamo che adesso faccio parte del gruppo dei tifosi e penso solo a sostenere la squadra.

  Chi è oggi l’erede di Paolo Pulici?

 Non faccio paragoni, perché non li ho mai amati. Ogni giocatore ha le sue qualità e caratteristiche e deve essere apprezzato per quelle e non perché ricorda qualcun altro.

 Alla vigilia della partita scudetto contro il Cesena, come trascorse la notte?

 Sapevamo tutti che la partita col Cesena avrebbe significato lo scudetto, quella notte sicuramente è stata la tensione che l’ha fatta da padrona e, anche se inconsciamente in quel momento non avevamo paura di nessuno, sicuramente non abbiamo giocato la partita come avremmo voluto.

Porge un saluto ai samesi e ai visitatori del nostro sito www.tuttosamo.it?

 Certamente, saluto tutti i lettori e i tifosi e visto il particolare periodo dell’anno a tutti vanno i miei AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

 

HOME