La comunità cristiana ha bisogno di
essere guidata da pastori "secondo il cuore di Gesù
Cristo". Infatti dice il Profeta Geremia, a proposito
dei pastori che non hanno il cuore di Cristo e che di
conseguenza hanno fatto perire e disperso il gregge del
suo pascolo:"Radunerò io stesso il resto delle mie
pecore da tutte le regioni dove le ho cacciate e le farò
tornare ai loro pascoli (Ger 23,5)".
"Avere il cuore di Cristo" significa
sentire la sua stessa compassione di fronte a tante
pecore sbandate, perchè sono "come pecore senza
pastore".
S. Paolo ci aiuta poi a capire quanto
profonda e grande è l'ampiezza del cuore di Cristo
dicendoci che Lui è "la nostra pace, Colui che di
due ha fatto una sola cosa", "abbattendo il muro di
separazione che li divideva, cioè l'inimicizia...".
Perciò Gesù è sempre all'opera, anche
quando si reca "in disparte, con i suoi apostoli, in
un luogo deserto, per riposarsi un po'". La sua
opera è innanzitutto "comunione profonda con il
Padre" indicata dal luogo deserto, cioè, sgombro da
ogni preoccupazione puramente umana e favorevole
all'ascolto della voce del Padre, ma è anche
disponibilità ai bisogni delle sue pecore che
accoglie facendo proprie le loro sofferenze: "sente
per loro compassione".
S. Paolo ribadisce: "per riconciliare
entrambi con Dio, in un solo corpo, mediante la
croce, dopo aver ucciso in se stesso l'inimicizia (Ef
2,16)".